mercoledì 1 gennaio 2014

essere felici

Tempo fa, un uomo camminò sulla spiaggia in una notte di luna piena…
Pensò che se avesse avuto una macchina nuova sarebbe stato felice.
Se avesse avuto una grande casa sarebbe stato felice.
Se avesse avuto una donna perfetta sarebbe stato felice.
In quel momento inciampò in una borsa piena di pietre.
Cominciò a giocare con le pietre gettandole nel mare,
una per ogni volta che aveva pensato: se avessi…sarei felice…
Finchè rimase solo con una pietra nella borsa e decise di tenerla.
Quando arrivò a casa notò che quella pietra era un diamante molto prezioso. Ripensò a quanti diamanti aveva gettato per gioco nel mare senza accorgersi che erano pietre preziose.
Così fanno le persone…
Sognano quello che non hanno senza dare valore a quello che hanno vicino.
Se osservassero meglio, noterebbero quanto sono fortunati.
La felicità è molto più vicina di quello che si pensa.
Ogni pietra dovrebbe essere osservata meglio.
Ogni pietra potrebbe essere un diamante prezioso!
Ogni nostro giorno potrebbe essere un diamante prezioso e insostituibile.
Ognuno di noi può decidere se apprezzare ogni pietra o gettarla in mare.
E tu, stai giocando con le pietre?
Amici, famiglia, lavoro e sogni?
La morte non è la più grande perdita della vita.
La più grande perdita della vita è morire dentro mentre viviamo.
Vivi pienamente ogni giorno.

io credo(leggetela tutta)

Io credo alle persone che hanno lottato per stare insieme.
Perchè incontrarsi e stare insieme è facile,
è incontrarsi e combattere per stare insieme che è un po' più difficile. 
Credo alle persone che litigano e hanno il coraggio di abbandonare
il proprio orgoglio per chiedere scusa, per darsi un abbraccio e
tornare a guardarsi come prima,
a quelle che ogni tanto non si sopportano,
perchè è umano anche se si è innamorati.
Io credo alle persone che hanno pianto,
hanno creduto di essersi persi e
invece si sono ritrovati più forti di prima
perchè non è amore solo scriversi "Ti amo" ovunque,
è amore anche affrontare mille ostacoli
ma continuare ad amarsi e volersi nonostante tutto. 

IN OSPEDALE… (leggetela)

Due uomini, entrambi molto malati,
occupavano la stessa stanza d’ospedale.
A uno dei due uomini era permesso di mettersi seduto sul letto per un’ora
ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.
Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza.
L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro
lavoro, e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva
sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte
le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore
nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte
le cose e dai colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini
facevano navigare le loro barche giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore
e c’era una bella vista della città in lontananza.
Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli,
l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra
descrisse una parata che stava passando.
Sebbene l’altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra,
morto pacificamente nel sonno.
L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.
Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese
se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che
stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito
per vedere il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto.
Essa si affacciava su un muro bianco.
L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto
a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra.
L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il
muro. “Forse, voleva farle coraggio” disse.
Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto
della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi
che il denaro non può comprare oggi.
La vita è un DONO, è per questo motivo che si chiama PRESENTE!
(web)