lunedì 11 marzo 2013

Arriva la pillola che protegge la pelle dalle rughe e mantiene l’abbronzatura


Scienziati creano una pillola tutta naturale, a base di pomodoro, che protegge la pelle durante l’esposizione ai raggi UV, prevenendo la formazione delle rughe e aiutando a mantenere più a lungo l’abbronzatura
LM&SDP
Prossimi frequentatori di spiagge in tutto il mondo, ci sono buone notizie: per mantenere una pelle più giovane, proteggendola dall’azione nociva dei raggi UV, prevendendo le rughe e, in più, mantenere a lungo l’abbronzatura ora c’è una rivoluzionaria pillola a base di pomodoro.

L’hanno creata due intraprendenti scienziati: il professor George Truscott della britannica Keele University e il dermatologo tedesco Fritz Boehm della Humboldt University. Questa magica pillola, secondo quando dichiarato dall’azienda George and Partners che la produrrà, sarà disponibile già a partire dal mese prossimo.
L’ingrediente principale della pillola è il licopene, un noto antiossidante che ha dimostrato possedere proprietà anticancro e contro le malattie cardiache.

In una piccola pillola, un grande cuore, sottolinea il prof. Truscott. Pensate che, come dichiara lui stesso nella nota G&P, «una di queste piccole pillole è l’equivalente del mangiare 6-8 pomodori cotti». E più pomodori cotti si assumono, più licopene si assume.
Questa sostanza è stata scelta perché nella ricerca condotta dai due scienziati si è scoperto che può anche combattere forme aggressive delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) causate dall’assorbimento di raggi ultravioletti. Questo processo causato dall’ossigeno è anche conosciuto come ossidazione – una tipica attività dei radicali liberi.

La particolarità di questo rimedio è che, «a differenza delle creme antirughe, le pillole offrono la protezione dall’interno verso l’esterno», sottolinea Truscott.
«Il licopene si accumula nel corpo e viene memorizzato nello strato di grasso della pelle – prosegue il prof. Truscott – e un altro effetto che il licopene ha sulla pelle è l’interazione con la melanina, che genera la pigmentazione. Questo promuove una maggiore e più lunga produzione di melanina, in modo che l’abbronzatura dura più a lungo».

«Quando si assume il licopene – aggiunge il professor Boehm – è possibile proteggersi dagli effetti a lungo termine della luce ultravioletta». Tuttavia, questo, non significa che le persone debbano esporsi ai raggi UV senza le dovute precauzioni.
Per esempio, il problema dell’abuso di lampade solari per l’abbronzatura è molto sentito nei Paesi europei, dove vi è stato un aumento dei casi di cancro della pelle, compreso il melanoma – la forma più aggressiva. Ma, nonostante gli avvertimenti, le persone continueranno a rivolgersi ai solarium, fa notare il prof. Truscott. La pillola al licopene può offrire un aiuto in più nella protezione della pelle.

Papaya, il dolce frutto che combatte le malattie


LM&SDP
La papaya a quanto pare non è solo un frutto delizioso da gustare, ma possiede spiccate proprietà benefiche per la salute.
E’ quanto suggerito da uno studio del BS, Agriculture and Agribusiness Department dell’Università di Karachi, in Pakistan.

Lo studio, condotto principalmente da KU - Mariam Naseem e Muhammad Kamran Nasir, si è focalizzato sui semi di papaya che sono considerati ricchi di flavonoidi e polifenoli – note sostanze antiossidanti – che, tra l’altro, proteggono dalle infezioni batteriche.
Le sostanze contenute nella papaya, spiegano gli autori al Pakistan Daily Times, prevengono le disfunzioni renali e possono liberare l’intestino dai germi. Per esempio, i ricercatori, riportano come in Nigeria sia stato possibile liberare il 76,7 per cento dei bambini da vermi e batteri nocivi intestinali.

I semi di papaya, e le loro proprietà, sono conosciuti da tempo in Giappone, dove si ritiene che l’assunzione di un cucchiaino di questi aiuti a proteggere il fegato dalle malattie.
Oltre a ciò, dichiara Naseem, i semi possono essere utilizzati con il latte per evitare malattie come il tifo e curare le emorroidi. In più, sempre secondo Naseem, i semi di papaya contengono anche una speciale mescola che riduce la formazione dei tumori.

Ma la papaya non contiene soltanto flavonoidi, è infatti ricca di vitamina C, magnesio, potassio, ferro e tiamina, fa notare Muhammad Kamran Nasir, coautore dello studio.
La “papaina”, un enzima della papaya è utile nei problemi digestivi e dell’apparato gastrico in genere. La combinazione di tutte queste sostanze benefiche, secondo gli autori, sono la miscela perfetta per perdere peso, controllare o trattare malattie come il diabete, il cancro, l’ipertensione. Ma anche ridurre il rischio di malattie cardiache, ridurre i problemi oculari e migliorare la vista. E poi ancora, migliorare la fertilità maschile e femminile, trattare l’acne e i problemi di circolazione venosa, ridurre nausea e costipazione intestinale e perfino proteggere dall’enfisema polmonare i fumatori… Insomma, l’elenco delle proprietà della papaya pare non finire mai.

Se contenere tutti questi elementi benefici per il benessere dell’organismo sia di fatto un vantaggio per questo frutto, va comunque ricordato che la panacea per tutti i mali non esiste e che in ogni buon frutto vi sono sostanze benefiche che possono aiutare a promuovere la salute.
Senza osannare né denigrarne alcuno, una dieta corretta che includa buone quantità di alimenti ricchi di antiossidanti, vitamine e minerali non può che far bene.http://www.lastampa.it/2013/03/11/scienza/benessere/alimentazione/papaya-il-dolce-frutto-che-combatte-le-malattie-BsbBWn0D05SSJ6BKPrYchP/pagina.html

Mal di testa e nausea da “ciclo”. I consigli della ginecologa


LM&SDP
Della cosiddetta sindrome premestruale (o PMS) soffre oltre il 50 per cento delle donne in età fertile.
Si caratterizza per tutta una serie di sintomi che vanno da una sensazioni di gonfiore addominale, contrazioni pelviche e dolore, seno dolente e gonfio… ma anche malumore, nervosismo e, infine, mal di testa e nausea.
Questi ultimi due sintomi possono tuttavia non essere ricondotti a questo periodo e, per tale motivo, non collegati al ciclo mensile perché fisicamente distanti dalle zone del corpo interessate.

Accade così che per molte donne l’appuntamento mensile diviene un vero e proprio incubo ricorrente. Non solo si può soffrire nella fase che lo precede, ma anche durante lo stesso.
«Sono almeno due – spiega la dr.ssa Stefania Piloni, ginecologa omeopata e docente di fitoterapia presso l’Università degli Studi di Milano – i meccanismi che si possono verificare a partire dalle variazioni ormonali del ciclo, e che agiscono in momenti diversi. Ma i fastidi che ne derivano, l’emicrania e la sensazione di nausea che spesso l’accompagna, sono tra loro simili e particolarmente invalidanti».

Ma perché un processo fisiologico naturale come il ciclo mestruale porta con sé di questi problemi?
E’ sempre una questione ormonale. Durante questa fase, infatti, «cala il livello di estrogeni, e aumenta quello di progesterone e prolattina, ormoni che preparano il corpo delle donne a un’ipotetica gravidanza», spiega ancora la dottoressa Piloni.
«Se il progesterone, per qualunque motivo, non sale a sufficienza – prosegue Piloni – se ne perde l’effetto “rilassante” e possono aumentare tensioni emotive e stress, fattori che possono favorire l’insorgere del mal di testa. Al tempo stesso, l’innalzamento dei livelli di prolattina, ormone che hanno anche gli uomini, oltre a causare tensione a livello mammario perché inizia a preparare le mammelle all’allattamento in previsione di una futura gravidanza, crea uno stato di “tensione” fisica che interessa, oltre al seno, anche altri punti del corpo».

«Inoltre – aggiunge la dott.ssa Piloni – la prolattina è un ormone particolarmente sensibile al livello di stress e risente di cambiamenti e squilibri nel ritmo sonno-veglia: se siamo stanche, dormiamo male, facciamo fatica a star dietro ai mille impegni quotidiani, può accadere che la prolattina aumenti troppo e il risultato può essere una “vasocongestione” generalizzata, che darà vita, a sua volta, proprio al problema “emicrania”.
In chi soffre di PMS, nei giorni che precedono il ciclo, si verifica poi, anche se in misura meno accentuata, proprio quanto accade durante i primi mesi di gravidanza, quando, appunto, le future mamme soffrono delle famigerate “nausee mattutine” a causa delle modifiche ormonali».

Cosa accade quando durante il ciclo si manifestano cefalea e nausea?
«Durante le mestruazioni – spiega la dottoressa Piloni – l’attività di “pulizia” dell’utero  avviene attraverso una serie di contrazioni uterine che, per espulsione, si liberano del tessuto endometriale in sfaldamento e della cellula-uovo non fecondata. Ciò innesca una produzione a cascata di prostaglandine pro-infiammatorie. Senza dubbio alla base di tanti tipi di cefalee si trovano proprio dei meccanismi di tipo infiammatorio, e la risposta “contrattiva” che sta alla base di questa “pulizia mensile” non interessa solo l’utero ma può essere percepita a diversi livelli, perché si tratta di una contrazione della muscolatura liscia, che va a influenzare anche i muscoli facciali e quelli cervicali causando emicrania come pure  i muscoli  addominali e dello stomaco portando con sé nausea».

Oltre ai sintomi che accompagnano questa fase del ciclo, dovuti a una sorta d’infiammazione – come spiegato dalla dottoressa Piloni – come se non bastasse, vi sono anche quelli collegati alla contraccezione orale: forti mal di testa e nausea che a volte subentrano durante i 7 o 4 giorni di sospensione della pillola. Questi «sono dovuti al momentaneo e improvviso calo di estrogeni – sottolinea Piloni – E sono, spesso, motivo sufficiente per decidere di non usare più la pillola, con tutte le conseguenze del caso».

Sintomi da sindrome premestruale, sintomi eclatanti anche durante il ciclo, sintomi da sospensione della pillola… non c’è proprio scampo per la donna?
Per fortuna, sì. E a spiegarlo è ancora la dottoressa Piloni che, quando può, privilegia soluzioni naturali.
«Il magnesio, per esempio, spasmolitico naturale, oltre a integrare eventuali carenze croniche, aiuta in fase premestruale, ma anche quando, con l’inizio del ciclo, le prostaglandine infiammatorie favoriscono la cefalea muscolo-tensiva – informa la ginecologa – A livello fitoterapico, la dioscorea villosa, meglio conosciuta come “yam”, è un vero e proprio “ormone biosimilare” che agisce regolarizzando i livelli di progesterone e vanta attività antispasmodiche e antinfiammatorie. La dioscorea si trova anche come pomata, da applicare con lievi massaggi  in corrispondenza di utero e ovaie».

«Se invece il problema “emicrania” è dovuto a un innalzamento della prolattina – prosegue Piloni – magari legato a un periodo di stress o a difficoltà nel ritmo sonno-veglia, meglio ricorrere all’agnocasto: questa pianta, nota fin dall’antichità, possiede un potere “equilibrante” a livello ormonale e agisce direttamente sulla tensione mammaria e sulla cefalea. Quando, infine, è la nausea, con o senza emicrania, a complicarci la vita, si può pensare di utilizzare l’acupressione: esistono in commercio dei semplicissimi bracciali elastici che esercitando una pressione moderata e continua su un punto preciso del braccio, il cosiddetto punto “P6” o “Neiguan” per la Medicina Cinese, agiscono regolarizzando il funzionamento degli organi situati nelle regioni toracica, epigastrica ed ipocondriaca. Si tratta di un rimedio di efficacia riconosciuta che viene spesso utilizzato anche in gravidanza per combattere la “morning sickness” proprio perché non comporta effetti collaterali e nemmeno l’utilizzo di farmaci che potrebbero danneggiare il bimbo in arrivo».

Insomma, se nostro malgrado abbiamo un appuntamento mensile con uno o più dei problemi legati al ciclo mestruale, possiamo trovare un aiuto nei rimedi dolci. E chissà che anche questo appuntamento non divenga un po’ più dolce.