martedì 2 aprile 2013

Perché le donne tendono a preferire uomini alti?


Gli scienziati dell’Università dello Utah, hanno tentato di dare una spiegazione scientifica al perché le donne preferirebbero gli uomini alti, piuttosto che quelli più bassi.

La spiegazione troverebbe un precedente che si rifà agli albori dell’umanità quando, secondo alcuni scienziati, il progenitore dell’essere umano camminava a quattro zampe.
Poi, un bel giorno, decide di guardare il mondo da un’altra prospettiva e si alza restando in piedi sulle due classiche gambe, che tutti ben conosciamo.
Questa posizione, stando agli antropologi, avrebbe fornito un certo vantaggio agli umani, rispetto agli altri animali – in particolare nelle situazioni di lotta o combattimento.

Sarebbe quindi la posizione eretta la scintilla che avrebbe fatto scattare nelle femmine la preferenza per il maschio più alto. Secondo il professore di biologia David Carrier che si occupa anche di evoluzione, la postura eretta avrebbe implicazioni come le donne scelgono i propri compagni. Uno dei motivi per cui le donne troverebbero più attraenti gli uomini alti sarebbe che la maggiore altezza è spesso associata a salute, dominanza sociale, intelligenza. Tutti fattori che suggeriscono il possedere buoni geni, adatti alla progenie.

Se tuttavia le donne preferiscono gli uomini altri, non sarebbe altrettanto vero il contrario.
«Se così fosse tutta la storia, mi aspetterei che la stessa cosa fosse vera per gli uomini, ossia che gli uomini sarebbero stati attratti da donne alte – spiega Carrier nel comunicato Utah – ma si scopre che non è così: gli uomini sono attratti da donne di altezza media o anche più bassa».
Uomo alto, quindi, e donna nella media.

Il vantaggio che sarebbe derivato dalla postura eretta nel combattere non giustifica di per sé le scelte delle femmine. Secondo lo scienziato infatti maggiori vantaggi nella lotta non significano che le donne prediligano i maschi violenti o che fanno a botte gli uni con gli altri, ma si tratta di fornire maggiore protezione alla partner e alla prole – ritornando sempre all’ancestrale istinto di sopravvivenza e diffusione della specie.
«Dal punto di vista della teoria della selezione sessuale – aggiunge David Carrier – le femmine sono attratte dai maschi robusti, non perché questi maschi possono percuoterle, ma perché i maschi potenti sono in grado di proteggere esse e i loro figli da altri maschi».

Le scelte di un partner sarebbero pertanto guidate dall’istinto animale che ancora, e nonostante tutto, alberga negli esseri umani del Ventunesimo secolo – anche se spesso viene mediato dalla mente e il ragionamento logico e, in alcuni casi… da Cupido.