domenica 17 febbraio 2013

Per la prima volta un sistema per iniettare farmaci senza aghi ha ricevuto il certificato di qualità dell’Organizzazione mondiale della sanità


 Per la prima volta un sistema per iniettare farmaci senza aghi ha ricevuto il certificato di qualità dell’Organizzazione mondiale della sanità. Lo ha annunciato la Pharmajet, l’azienda che lo ha ideato e messo in commercio, secondo cui potrà essere usato anche per la somministrazione di vaccini.
La certificazione, spiega il comunicato dell’azienda, permetterà a tutte le agenzie interessate, dall’Unicef alla stessa Oms, di utilizzare il sistema per le campagne di vaccinazione di massa.
L’iniettore crea una pressione che permette al flusso di liquido di ‘rompere’ la pelle e di entrare in circolazionealla profondità desiderata: “Il dispositivo - spiega l’azienda - permette iniezioni indolori, e non necessita neanche di sistemi speciali di trattamento una volta usato”.

Perde il naso a causa di un tumore Gliene cresce uno nuovo sul braccio

Per via di un cancro alla pelle, un uomo inglese di mezza età ha perso completamente il naso, "mangiato" dal tumore negli ultimi anni. Ma da qualche mese un nuovo naso sta crescendo sul suo corpo, precisamente sull'avambraccio, grazie all'uso delle sue cellule staminali e di una protesi, ora in via di sviluppo sotto la pelle dell'arto. A sei mesi dall'inizio della procedura, ovvero a crescita ultimata, il paziente affronterà la fase più delicata: il trapianto sul viso del nuovo naso, e potrà recuperare anche il senso dell'olfatto. È la prima volta, sostengono i medici curanti, che un naso nasce su un arto dal nulla: ma nel passato altri casi di nasi cresciuti sul corpo del paziente sono già andati a buon fine nel mondo.
IL PROCESSO - A lavorare a questo complicato trapianto è una équipe di medici e scienziati specializzati in nanotecnologie e medicina rigenerativa che opera all'University College di Londra. Dopo aver scansionato alcune vecchie foto del paziente e studiato le misure del suo naso originale, gli scienziati hanno ricreato usando un calco di vetro la forma esatta dell'organo del paziente. Lo hanno formulato esattamente com'era: anche con una leggera deviazione del setto. Il calco in vetro è stato ricoperto da una sorta di nido d'ape sintetico, tessuto su cui sono state appoggiate le cellule staminali del paziente, a loro volta estratte dal midollo osseo e moltiplicate in laboratorio. Per incoraggiare la reazione delle cellule staminali e vederle trasformarsi in cartilagine, la struttura è stata poi inserita in un piccolo bioreattore. Nel contempo, sotto la pelle dell'avambraccio del paziente è stata posizionata una piccola pallina, delle dimensioni del naso. E tre mesi dopo questo piccolo intervento, il nuovo naso ha preso il posto della pallina stessa sottopelle: perché se la cartilagine ha potuto rinascere dal nulla, lo stesso non accade con l'epidermide.
UN NASO SOTTOPELLE - Nei tre mesi in cui il naso resterà sottopelle sul braccio del paziente, esso si svilupperà connettendosi ai vasi sanguigni, alle cellule, e facendo sua la porzione di pelle che è andata a ricoprirlo. Ormai il paziente ha sul suo braccio il nuovo naso già da un paio di mesi: tra 30 giorni circa, a connessioni ultimate, subirà la parte più delicata dell'intervento, subendo il trapianto di naso, dal suo braccio al viso. Assicurano i professori che lo seguono che potrà recuperare, nel tempo, l'olfatto e la respirazione perfetta. Il professor Alexander Seifalian, che guida il team scientifico che sta dietro al progetto, sostiene che in futuro, se questo primo esperimento andrà a buon fine, sarà possibile anche ricostruire un intero viso umano in laboratorio.
IL PASSATO - Se l'intervento riuscirà dunque sarà possibile usare le nanotecnologie per ricreare parti del viso in chi ha subito gravi incidenti, di auto o di altro genere, dando nuova linfa a un campo, quello della chirurgia estetica ricostruttiva, che già fa passi da gigante. In passato, altri pazienti nel mondo hanno avuto trapianti di naso facendo crescere quello nuovo sottopelle: ma questa è la prima volta in cui l'intera struttura nasce dal nulla, in laboratorio. Nel 2009 una donna della Guyana fu aiutata da una équipe medica statunitense a far ricrescere il naso dopo un incidente di auto, mentre già nel 2001 in Scozia fu trapiantato il naso a una paziente nigeriana, facendole crescere quello nuovo sottopelle, dopo aver preso cartilagine e ossa da altre parti del corpo.

Artrosi cervicale e osteopatia: le cure dolci da eseguire sulla zona cranio sacrale

 Formicolii, nausea, mal di testa, vertigini, problemi alla vista e coliche nei neonati. Hanno tutte (spesso) la stessa origine: il nervo vagabondo. Parola del dottor Giuseppe Pensieri, osteopata, secondo il quale «basta liberare le strutture ospitanti il nervo vago, cranio, cervicale e soprattutto torace, per far scomparire tutti i sintomi». L’artrosi è una malattia che comporta una sofferenza di tipo degenerativo, che cioè peggiora con il trascorrere degli anni e con l’avanzare dell’età. Le cartilagini e le articolazioni si logorano, i legamenti e le capsule che ricoprono le giunture (costole e relative articolazioni spalle, polsi, gomiti, anche, ginocchia e caviglie) si ispessiscono e si irrigidiscono. La struttura che per prima accusa sofferenza è la colonna vertebrale con tutto il suo armamento costale. Tipica in questo caso, è la localizzazione cervicale (che interessa, le articolazioni poste fra le vertebre del collo) con la presenza di sintomi anche neurologici come radicoliti e nevriti: tutte espressioni dello stiramento, dell’irritazione e della compressione dei tronchi nervosi che escono dal midollo spinale, di una vertebra e l’altra. Colpa del nervo vago. Questo nervo attraversa il collo e il torace, raggiunge l’addome e invia rami alla maggior parte degli organi del corpo (la laringe e la faringe, la trachea, i polmoni, il cuore e buona parte dell’apparato digerente). Il vagadondo esercita la sua azione liberando un neurotrasmettitore (acetilcolina) che determina il restringimento dei bronchi e il rallentamento della frequenza cardiaca. Inoltre stimola la produzione dell’acido gastrico, l’attività della colecisti e la peristalsi (cioè i movimenti compiuti dallo stomaco e dall’intestino durante la digestione).
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