giovedì 7 marzo 2013

chiesi a dio:


Chiesi a Dio di essere forte
per eseguire progetti grandiosi:
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umilta'.

Domandai a Dio che mi desse la salute
per realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.

Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
Mi ha fatto povero per non essere egoista.

Gli domandai il potere
perche'gli uomini avessero bisogno di me:
Egli mi ha dato l'umiliazione perche' io avessi bisogno di loro.

Domandai a Dio tutto per godere la vita:
Mi ha lasciato la vita perche' potessi apprezzare tutto.

Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volonta'

Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini
nessuno possiede quello che ho io!".

Kirk Kilgour

CONSIGLI DI BELLEZZA A PROVA D'ETA'


Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili.
Per avere dei begli occhi, cerca il bello che c'è nelle persone.
Per una figura snella, dividi il tuo cibo con gli affamati.
Per capelli splendenti, lascia che un bambino li accarezzi una volta al giorno.
Per il portamento, cammina con la convinzione che non camminerai mai sola.
Ti lasciamo una tradizione con un futuro.
L'amore per gli esseri umani non diverrà mai obsoleto.
Le persone, ancor più degli oggetti, hanno bisgogno di essere restaurate, rinnovate, ravvivate, reclamate e redente e redente e redente.
Non buttare mai via nessuno.
Ricordati che se hai bisogno di una mano, ne troverai una proprio in fondo al tuo braccio.
Man mano che crescerai, scoprirai che di mani ne hai due: una per aiutare te stessa,
l'altra per aiutare gli altri.
Ti aspettano giorni meravigliosi, che tu possa averne molti di fronte a te.

Il sesso come cura per l’emicrania e la cefalea


LM&SDP
Si sa, una delle scuse più addotte per non dover fare sesso è, da sempre, quella del mal di testa.
Ma, oggi, le cose potrebbero cambiare e far diventare questa scusa non più valida, visto che è stato scoperto che proprio il sesso è in grado di far scomparire in modo parziale o anche del tutto i sintomi dell’emicrania o la cefalea nelle persone che ne soffrono.

E’ uno studio condotto dai ricercatori tedeschi del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Münster ad aver promosso il sesso quale rimedio come – se non meglio – gli antidolorifici, quanto a efficacia.
I ricercatori hanno coinvolto, nella loro ricerca sugli effetti dell’attività sessuale nei confronti delle varie forme di mal di testa, 1.000 pazienti. Di questi, 800 soffrivano di emicrania; 200 di cefalea a grappolo.
A tutti i partecipanti, gli scienziati tedeschi hanno inviato un questionario a cui dovevano rispondere al fine di valutare le problematiche connesse ai problemi di testa e l’attività sessuale.

I dati raccolti hanno permesso di rilevare come in più della metà di coloro che soffrivano di emicrania, e che avevano avuto rapporti sessuali durante gli episodi di dolore, si era registrato un miglioramento dei sintomi. Nello specifico, un paziente su cinque ha registrato una remissione totale del dolore, mentre negli altri (due pazienti su tre) si è comunque registrato un significativo miglioramento – specialmente nelle persone di genere maschile. Un terzo dei pazienti ha tuttavia segnalato un peggioramento dei sintomi.

I risultati finali dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Cephalalgia, della International Headache Society, e riportano che anche chi soffriva di cefalea a grappolo ha beneficiato dall’attività sessuale. Di questi pazienti, quasi un terzo ha avuto esperienze di sesso durante gli attacchi, con il 37% di questi che ha segnalato un miglioramento della condizione. In più del 90% dei casi vi era stato un sollievo dai sintomi da moderato a totale. Per contro, il 50% ha riferito un peggioramento.

I neurologi che hanno condotto lo studio, dottori A. Hambach, S. Evers, O. Summ, I.W. Husstedt e A . Frese, ritengono che i benefici sulle varie forme di mal di testa siano dovuto al rilascio di endorfine durante l’attività sessuale. Questi antidolorifici naturali del corpo, promossi attraverso il sistema nervoso centrale, possono ridurre, o addirittura eliminare, il mal di testa.
Ecco dunque come l’attività sessuale possa essere benefica non solo per il corpo in generale, come suggerito da numerosi studi, ma anche come potenziale rimedio per il mal di testa.

Ritrovare il benessere con la saggezza orientale


LM&SDP
Spesso la nostra causa di insoddisfazione non risale alle situazioni che la vita ci mette davanti ogni giorno – come tendiamo a pensare. Nella maggior parte dei casi siamo proprio noi a guardare la vita con occhi sbagliati, puntando il dito contro ciò che è giusto o sbagliato creando stati di contentezza o infelicità a seconda di come abbiamo scelto di valutare ciò che ci è appena accaduto.

Ecco che il nostro benessere, in molti casi, potrebbe migliorare proprio cercando di inglobare in noi l’antica saggezza orientale. Saggezza che ha lo scopo di farci a guardare la vita con una prospettiva diversa, dove tutto diventa piccolo e infinitesimale se osservato con gli occhi della sapienza.
Gianluca Magi, insegnante di storia e filosofia orientale, da anni si occupa di divulgare questo antichissimo sapere spaziando dalla via dell’umorismo, al codice del potere senza precludere la Nobile arte dell’insulto (Questo, per esempio, il titolo del libro pubblicato da Einaudi Editore).
Ne “I tre pilastri della sapienza” (Edizioni il Punto di Incontro), per esempio si trovano un’infinità di perle che vedono la luce in oltre cinquemila anni di storia. Partendo dal presupposto che l’Universo è un vero e proprio organismo che muta in maniera continua, la cultura Cinese non fa alcuna differenza tra spirito e materia, non ammette dualità. Ecco che l’universo nient’altro è che un continuum di combinazioni di aggregati, a partire dal QI (l’energia vitale).
Non a caso, un vecchio saggio Cinese, citato nel libro di Magi, recita: «Vedere è facile, comprendere è difficile».

Una delle sezioni del libro in cui più trapela l’essenza delle felicità di cui parlavamo prima, è quello in cui si parla del Mahayana  - o grande Veicolo. La teoria parte dal presupposto che qualsiasi affermazione è insostenibile. Perché ognuna contiene sempre il suo contrario, ed è solo il filtro che usiamo per vedere il mondo intorno a noi che ci permette di scegliere il “lato della maedaglia”. Ecco che, non esistono un “vero e un falso” o un “essere e un non essere”.
«La realtà è di per sé indefinibile e vuota di ogni definizione; a essa ci si può riferire soltanto come vuoto assoluto (Sunyata)», racconta Magi. «Quando ogni opinione sarà abbandonata (compresa la dottrina della produzione condizionata del Buddismo originario) si conseguirà l’illuminazione comprendendo che ogni cosa è priva di natura propria (svabhava) e vuota  (sunya), ovvero priva di significato».

Ne “I 36 stratagemmi” e “Il codice del potere” – sempre editi da Il Punto di Incontro – viene invece evidenziato il ruolo che comunque si deve mantenere in questa vita quando si ha a che fare con un avversario. Il primo contiene tutti i consigli dell’antica Cina e il secondo dell’India, ma entrambi, spiegano come sia possibile trasformare in arte la strategia bellica. Strategia applicabile a qualsiasi “scontro” di vita quotidiana.
Nell’antico testo indiana “Mahabharata”, per esempio, si legge: «Il successo non è degli indolenti, dei pavidi, degli orgogliosi, né di chi si lascia spaventare dalle clamorose chiacchiere della gente o sta sempre ad aspettare. Nascondiamo i nostri punti deboli all’avversario e scopriamo invece i suoi; come la tartaruga, bisogna saper nascondere le membra e saper difendere le parti esposte al pericolo. Sii un airone quando dei calcolare il tuo vantaggio, un leone quanto attacchi, un lupo quando predi, una lepre quando fuggi». Similmente, il quarto stratagemma cinese afferma: «Senza combattere direttamente l’avversario, affliggerlo con situazioni logoranti. La forza diminuisce, la debolezza aumenta».
Entrambe, quindi, possono essere considerate vere e proprie scienze di comportamento che hanno la finalità di adottare strategie nella vita di tutti i giorni per poter controllare gli altri, senza che gli altri controllino noi; per indurli a far qualcosa senza che ne rendano conto o, peggio, per studiare a tavolino le mosse – obbligate – di un intero gruppo o popolo.

Allo stesso modo, nel libro “La Nobile Arte dell’insulto” (Einaudi Editore), si pone estrema importanza all’utilizzo della parola. Secondo un antico proverbio cinese, infatti, la parola è più affilata della spada. Ecco, quindi, che si può colpire la persona che riteniamo pericolosa con critiche e insulti velati. Se fossimo schietti, le persone con cui abbiamo a che fare si arrabbierebbero e il tutto si ritorcerebbe contro di noi.
Al contrario, se non si rende immediatamente conto delle nostre parole, la sua reazione non potrà lederci in alcun modo. «Conviene evitare che l’avversario si renda conto  fin dalle prima parole che lo si sta criticando: è solo a termine di un certo tempo di riflessione, poco a poco, che questi giunge a  prendere consapevolezza che le parole erano tutt’altro che benevole. Lo si metta a suo agio, cosicché il suo viso dapprima sorridente, viri poi dal bianco al rosso, dal rosso al violaceo, infine dal violaceo al grigio plumbeo. Questo è il più alto grado dell’insulto», scrive Magi.

Ma se l’insulto non fa per noi e vogliamo prendere la vita un po’ più alla leggera, possiamo seguire gli insegnamento citati ne “La via dell’umorismo” e “Il dito e la luna”  (sempre editi da Il Punto di Incontro). Nel primo si trovano perle di saggezza, raccontate in chiave umorista. Che dire, per esempio, delle persone che sono sempre alla ricerca della fortuna, ma non sono capaci di vederla, neppure se arriva sotto il loro naso?  A tal proposito, vi è una storiella nel libro di Magi in cui una moglie si lamenta con il marito accusandolo di essere uno scansafatiche. Il marito, rimasto un attimo interdetto, le chiede il motivo delle sue parole. La moglie gli risponde «Perché tutte le volte che un’occasione d’oro bussa alla nostra porta ti lamenti per il chiasso».
La saggezza dei mistici dell’Islam, allo stesso modo riporta su “Il dito e la Luna” una domanda che un allievo fa al suo maestro. Chiedendogli quale differenza potrà mai esserci tra un non credente e il credente. La risposta del maestro fu chiara e coincisa “La scontentezza”.

E per non rischiare di essere scontenti mai nella vita, non entra in gioco solo il nostro credo, bensì il nostro modo di continuare a essere “bambini” an che in età adulta.
L’ultimo libro, si chiama, infatti, “Il gioco dell’eroe”. Un manuale che insegna a trovare lo specchio Magico di Alice che permette di raggiungere ciò che la mente razionale etichetta come irraggiungibile.
«L’uomo ordinario si crede felice quando i suoi bisogni sono soddisfatti, l’uomo straordinario è felice a prescindere, è come un aquila che non vola a stormo».
Ed è proprio questa l’essenza di tutta la saggezza trascritta nei libri di Magi: volare liberi come un falco, guardando, dall’infinito cielo com’è – infine – microscopico il nostro pianeta, i suoi esseri e tutto ciò che viene considerato “problema”.