domenica 24 febbraio 2013

Escrementi di topo e carne scaduta blitz dei carabinieri del Nas: sequestrati alimenti a Roma e Palermo

Riso e preparati per pastella e panatura stoccate nel magazzino aziendale e destinate alla preparazione di prodotti di friggitoria, contaminate da escrementi di topo e di volatili. È questo che si sono trovati davanti i carabinieri dei Nas di Roma e 
Palermo che hanno sequestrato tonnellate di prodotti alimentari potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori presso uno stabilimento alimentare della zona sud ovest della capitale e in uno di Palermo. I titolari di due stabilimenti sono stati denunciati. 

Le feci erano cosparse sulle confezioni, buona parte delle quali rotte e rosicchiate da topi. I carabinieri oltre a constatare la presenza nel locale di numerosi uccelli, hanno trovato in una cella frigo alcuni quintali di carni (bovine e pollame), fresche all'origine e illecitamente congelate (procedura non autorizzata e non prevista dal sistema di autocontrollo adottato dall'azienda), scadute da giorni. I prodotti erano pronti per essere utilizzati nella preparazione di arancini e supplì destinati a rifornire decine di pizzerie e ristoranti della Capitale. 

I militari del Nas capitolino hanno sequestrato oltre 2,5 tonnellate di derrate in cattivo stato di conservazione, nonchè 250 kg di carne impropriamente congelata, per un valore totale di diverse decine di migliaia di euro. I carabinieri del Nas di Palermo, proseguendo gli accertamenti conseguenti il recente sequestro di carni ovine destinate a essere vendute da ambulanti abusivi come stigghiole e malamente congelate dal titolare di un macello, hanno individuato un deposito all'ingrosso di cui è titolare lo stesso soggetto. 

In tale struttura i militari hanno sequestrato 900 kg di carni,congelate in una cella frigo non idonea allo scopo, che presentavano estese bruciature 'da freddò e una copiosa presenza di ghiaccio, conseguenze della rottura dei sacchetti (peraltro non per alimenti) impiegati per il loro stoccaggio. I prodotti sequestrati, del valore di diverse decine di migliaia di euro, verranno distrutti.
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Il Dna riesce a svelare il segreto dei cattivi odori

Un semplice test genetico rivela se si ha o meno bisogno di un deodorante. La scoperta arriva dallo studio dell'Università di Bristol in Inghilterra, pubblicato sulla rivista «Journal of Investigative Dermatology». Gli scienziati hanno infatti individuato un gene denominato Abcc11, il quale sembra essere il responsabile del cattivo odore del sudore di una persona. È stato dimostrato che più del 75% delle persone che ha questo particolare gene, pur non emettendo il fastidioso e sgradevole odore sotto le ascelle, continua comunque a usare il deodorante. Mentre potrebbe farne tranquillamente a meno. Lo studio ha esaminato un campione di 6.495 donne e ha evidenziato come circa il 2% (cioè 117 su 6.495) ha una rara versione di un particolare gene (Abcc11), che non fa produrre al corpo uno sgradevole odore ascellare, frutto della combinazione tra batteri e ghiandole sudoripare. Tale scoperta per i dermatologi è molto importante: solo il 25% delle persone che, grazie al particolare genotipo, non produce cattivi odori lo sa ed evita di usare profumi. D’altro canto c’è una piccola percentuale (5%) che, nonostante il problema «ascellare» continua a non usare prodotti specifici. Tale studio conferma infatti che, l’uso di sostanze profumate deriva da abitudini e convinzioni socio-culturali, più che da reali esigenze.
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Fiori di Bach e benessere. Scopri la floriterapia

Per molti si tratta di semplici fiori, per tante altre persone rappresentano una risorsa naturale per il benessere psico-fisico: i fiori di Bach. Alla base della floriterapia, di cui i fiori di Bach rappresentano una modalità d’intervento, c’è la convinzione di poter superare problematiche di vario genere, dallo stress alla stanchezza, dall’irritabilità alla mancanza di fiducia in se stessi, semplicemente assumendo questi fiori associati ad acqua di fonte. La loro assunzione produrrebbe l’energia necessaria per combattere alcuni disturbi dell’anima. Rispetto ai tradizionali farmaci, i fiori di Bach rappresentano una tecnica naturale e delicata che agirebbe sull’interiorità della persona in maniera continuativa. Tale convinzione deriva dal fatto che Bach, fondatore di questa tecnica, nel suddividere i batteri causa delle malattie principali in 7 gruppi, aveva riscontrato che i soggetti che presentavano la medesima malattia avevano dei caratteri emotivi comuni: per intervenire sulle difficoltà dei vari soggetti iniziò a sperimentare l’utilizzo dei fiori e non dei batteri. La floriterapia utilizza 38 tipi di fiori suddivisi in categoria in base dal disturbo da curare e c’è da sorprendersi! Fiori per la paura, per l’incertezza, per la solitudine, per l’altruismo, l’ipersensibilità e molto altro ancora. Non resta che provare per rendersi conto delle effettive proprietà benefiche.
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L’ombelico è in grado di svelare se si è fertili

Sono molte le forme che un ombelico può assumere: incavato o sporgente, rotondo o «a mandorla» a seconda del tipo di cicatrizzazione avvenuta dopo il taglio del cordone al momento della nascita. In realtà questa parte del corpo nasconderebbe qualcos’altro. Una ricerca condotta dall’Università di Helsinki da alcuni scienziati scandinavi rivelerebbe che la forma assunta nel corso del tempo può rappresentare nelle donne un utile indicatore di fertilità e fecondità. «L’ombelico e la zona circostante – spiega Aki Sinkonnen, coordinatore della ricerca, sul «Faseb Journal» –, sono indicatori del vigore individuale. La simmetria, la forma e la posizione dell’ombelico potrebbero quindi essere utilizzati per stimare il potenziale riproduttivo nelle donne, compresi i rischi di trasmissione materna di malattie geneticamente determinate». Durante la gravidanza l’ombelico permette al nascituro di ricevere ossigeno e nutrimento; subito dopo il parto, il cordone si rompe e al suo posto rimane la cicatrice, ovvero l'ombelico, che assume forme diverse più o meno gradite all’individuo. Sinkonnen ha scoperto che le persone preferiscono gli ombelichi a forma di ovale verticale e quelli a forma di T. Soprattutto sono maggiormente apprezzati quelli non prominenti. «È evidente che l'ombelico ha un ruolo di segnale dello stato di salute di un individuo - ha spiegato Sinkonnen -, e credo che lo screening dell'ombelico dovrebbe essere usato proprio per prevenire il rischio di anomalie genetiche». Da qui l’ipotesi che la forma dell’ombelico influenzi l’uomo sulla capacità di far figli della donna. Una teoria davvero strana che, necessita, sicuramente di ulteriori riscontri.http://www.ilmessaggero