domenica 6 ottobre 2013

Rossetto: occhio alla scelta

BARBARA FERRERO (ALLURE)
L’astuccio elegante. Il colore di tendenza. La morbidezza e la tenuta. Sono tante le opzioni delle quali si deve tenere conto quando si acquista un nuovo rossetto, e può succedere che una prenda il sopravvento sulle altre e ci impedisca di fare la scelta ideale: quella che rende davvero questo cosmetico – per molte irrinunciabile – un complice di bellezza, capace di rendere perfetto il nostro make up.

Sì quindi alle indicazioni che arrivano dalle sfilate e alle tonalità proposte dalle nuove collezioni make up, scegliendo però in base all’effetto che si vuole ottenere e senza mai perdere di vista le proprie caratteristiche. Un esempio? Per l’autunno-inverno, la scelta è fra dark e soft: tonalità scure ed intense come prugna, vinaccia, rosso rubino, oppure rosa delicati e luminosi beige per labbra effetto nude. Le prime tendono a rimpicciolire la bocca, richiedono contorni perfetti e precisione nella stesura per un risultato impeccabile, mentre i colori naturali sono più facili da applicare e mimetizzano meglio le imperfezioni, facendo sembrare più morbide e piene le labbra.

Due le alternative anche per quanto riguarda la texture: accanto a quella in stick, salgono le quotazioni del rossetto fluido: ad esempio, Laquer Rouge  di Shiseido ad effetto smalto, ispirato alle lacche giapponesi, in sei nuove tonalità che spaziano dal rosso brillante al marrone sofisticato; ed ancora, MilanoRed Laque di Deborah Milano, dotato di uno speciale applicatore per una stesura veloce e uniforme, in dieci nuances. Alle irriducibili fan del lipstick Dior dedica Rouge Dior 2013, celebrando i sessant’anni di questo cosmetico cult della Maison, con trentadue tinte declinate in quattro famiglie cromatiche: rossi, rosa, beige e corallo, mentre per la collezione  autunnale Lancome racchiude le tre tonalità best seller de L’Absolute Rouge in un raffinato astuccio laccato.

(A cura di ALLURE)
http://www.lastampa.it/2013/10/01/societa/donna/make-up-e-nails/rossetto-occhio-alla-scelta-FfseM4AItu9fuvMWsKyCkI/pagina.html

Il segreto della felicità: la gratitudine......Già i saggi di un tempo sostenevano che la gratitudine era un buon mezzo per ottenere, alla fine, ciò che si desiderava.

LM&SDP
Già i saggi di un tempo sostenevano che la gratitudine era un buon mezzo per ottenere, alla fine, ciò che si desiderava. Anche la felicità, così tanto inseguita, poteva essere raggiunta con questa predisposizione d’animo. E oggi un nuovo studio pare confermare quanto per molti era soltanto un concetto astratto.

Ma la felicità cos’è in realtà? Secondo gli esperti è un sentimento che dona alle persone emozioni positive nei confronti della propria vita complessiva e, più nello specifico, nei confronti del proprio ambiente – che sia di vita o di lavoro – nei confronti degli altri: amici, famiglia. Più in generale si ha la sensazione che la vita abbia uno scopo, un senso.

Così, partendo da una precedente ricerca condotta negli Stati Uniti in cui emergeva come la gratitudine fosse uno dei maggiori fattori che contribuiscono alla felicità generale, un gruppo di ricercatori dell’organizzazione “Soul Pancake”, che ha tra gli altri un suo canale su YouTube, hanno deciso di andare più a fondo alla questione, testando su se stessi quanto affermato nel corso del tempo e dalla precedente ricerca.
Hanno così realizzato un video a tema incentrato sul rapporto tra la gratitudine e la felicità (di cui il link più sotto). Ma hanno anche proseguito nella “ricerca della felicità” con altre puntate video incentrate sul rapporto con altri fattori.

Per questo loro studio, gli esperti hanno reclutato gruppo di persone a cui è poi stato chiesto di scegliere la persona che ha avuto il più grande effetto sulle loro vite. Dopo di che, i partecipanti sono stati prima invitati a mettere per iscritto i motivi per cui queste persone sono state così importanti per loro, e poi invitati a prendere il telefono e chiamare la persona in questione per dirle ciò che avevano scritto al riguardo.

Quello che i ricercatori hanno subito notato è che non è semplice aprire il proprio cuore agli altri e mettere a nudo i propri sentimenti. Tuttavia, questo processo si è dimostrato essenziale per il benessere e la felicità.
I risultati hanno infatti dimostrato che vi era differenza tra il fermarsi allo scrivere i motivi succitati e invece proseguire anche con la telefonata: le persone che si erano limitate a mettere per iscritto i motivi avevano visto aumentare la propria felicità tra il 2% e il 4%. Al contrario, coloro che hanno anche telefonato alla persona che aveva avuto un ruolo importante nella propria vita, esprimendo tutta la propria gratitudine, avevano visto aumentare la felicità tra il 4% e il 19% – mostrando una netta differenza.

Infine, il potere della gratitudine si è dimostrato davvero grande quando si è scoperto che la persona che aveva denunciato di essere il meno felice del gruppo, ha beneficiato del più grande aumento di felicità dopo la telefonata, rispetto a tutti gli altri.
Insomma, essere grati per quello che si è, per ciò che si ha, sembra davvero essere una potente calamità per la felicità. Provarci, non costa nulla.

L’antirughe alternativo al botulino è una pillola verde.....EFFETTI VISIBILI DA UN INTEGRATORE ERBORISTICO

Le iniezioni a base della tossina botulinica sono sempre in voga nella lotta alle rughe. Sono sì efficaci, tuttavia, non tutti ne possono beneficiare: un po’ per via del costo o perché si hanno delle controindicazioni. Senza dimenticare i possibili effetti collaterali.

Per tutti coloro che non possono o non vogliono ricorrere al botulino per ringiovanire il proprio viso, ecco arrivare la risposta “verde”, sotto forma di pillola a base di estratti di piante.
La pillola si è rivelata un degno rivale del botulino, riducendo le rughe esistenti del 10%; prevenendo le cosiddette zampe di gallina e mantenendo nel tempo giovane la pelle. In più, stimola il corpo a produrre più collagene – la principale proteina contenuta nel tessuto connettivo, in grado di migliorare l’aspetto e la salute della pelle.

La pillola in questione è stata testata durante uno studio finanziato dalla Unilever, e pubblicato sulla rivista International Journal of Cosmetic Science, in cui sono state coinvolte 166 donne con un’età media di 61 anni – per cui con una pelle già provata dai segni del tempo.
Le partecipanti sono poi state suddivise a caso in tre gruppi. Quelle appartenenti al primo gruppo hanno ricevuto una bassa dose del supplemento a base di erbe; le appartenenti al secondo gruppo hanno ricevuto una dose leggermente superiore del supplemento e, infine, le appartenenti al terzo gruppo, un placebo.

Il periodo di test è durato 14 settimane (tre mesi e mezzo), dopo di che i ricercatori hanno analizzato la pelle delle donne partecipanti. Sono stati prelevati piccoli campioni di tessuto, osservato la profondità e ampiezza delle rughe e prese impronte delle zampe di gallina in appositi stampi.
Al termine delle analisi si è scoperto che nelle partecipanti che avevano assunto la pillola (supplemento) a base di erbe le rughe si erano ridotte in media del 10%, e il corpo aveva iniziato a produrre più collagene, rispetto alle partecipanti che avevano ricevuto il placebo.

«Abbiamo usato gli ingredienti che hanno dimostrato nella letteratura scientifica e nelle nostre prove di combattere le cause dell’invecchiamento della pelle e spingere le vecchie cellule della pelle a comportarsi come cellule giovani – ha spiegato nel comunicato Unilever il prof. John Casey, vice presidente per le scienze biologiche – Abbiamo trascorso cinque anni testando gli ingredienti su centinaia di donne e trovato che questa combinazione potrebbe ridurre le rughe profonde entro 14 settimane. Non c’è nulla attualmente sul mercato che sia in grado di farlo».

Se dunque l’idea di favi iniettare la tossina botulinica non vi sconfinfera, basta ricorrere al “Dove SPA Strength Within supplement” – questo il nome del prodotto oggetto dello studio – e aspettare che faccia l’effetto che promette.
http://www.lastampa.it/2013/10/02/scienza/benessere/lantirughe-alternativo-al-botulino-una-pillola-verde-TQRwjnMqVzktd25fQU9geP/pagina.html

L’uva rossa contro il cancro: funziona...............Il resveratrolo, la sostanza antiossidante contenuta nelle bucce dell’uva rossa, è risultata essere efficace contro il cancro, anche dopo che il corpo lo ha convertito in altri composti. Lo studio

L’antiossidante per eccellenza, il resveratrolo, è da sempre oggetto di ricerca per via delle sue presunte proprietà benefiche. E’ una sostanza naturalmente contenuta nella buccia dell’acino d’uva rossa e può essere trasferita anche nel vino: per questo motivo, si ritiene che la bevanda possa essere salutare – alcol a parte.

Quando tuttavia si assume una sostanza qualsiasi, il metabolismo interno la trasforma in base alle esigenze dell’organismo. Cosa accade dunque con il resveratrolo? Continua a esplicare le sue funzioni benefiche?
Alla domanda hanno risposto i ricercatori dell’Università di Leicester – Department of Cancer Studies and Molecular Medicine, con uno studio finanziato dal Cancer Research UK.

Lo studio, pubblicato sulla rivista, Science Translational Medicine, mostra che non solo il resveratrolo mantiene le sue proprietà, una volta che sia metabolizzato dal corpo, ma promuove un’azione anticancro.
Il dubbio circa la biodisponibilità era nato dalla constatazione che il resveratrolo viene metabolizzato molto rapidamente, per cui si è pensato che questo processo troppo veloce lo rendesse inutilizzabile.

I risultati della ricerca hanno invece dimostrato che questa sostanza può ancora essere trovata nelle cellule dopo che è stata metabolizzata in solfato di resveratrolo. Accade così che gli enzimi all’interno delle cellule restano in grado di scomporre il resveratrolo ancora una volta – cosa che sta a significare che i livelli di resveratrolo nelle cellule sono più alti di quanto si pensasse. Ma non solo, la “nuova forma” di resveratrolo – nata dal solfato – può essere più efficace poiché le concentrazioni sono maggiori.

Le prove cliniche sono state ottenute testando gli effetti e la presenza di resveratrolo libero nel sangue in modelli animali. La prof.ssa Karen Brown e colleghi hanno somministrato a un gruppo di topi del solfato di resveratrolo, scoprendo che questa forma metabolizzata è in grado di rallentare la crescita delle cellule tumorali, impedendone anche la proliferazione.

«Ci sono molte e grandi evidenze in modelli di laboratorio che il resveratrolo può fare tutta una serie di cose benefiche: dal proteggere contro una serie di tumori, alle malattie cardiache fino a estendere la durata della vita – spiega la prof.ssa Brown – E’ noto da molti anni che il resveratrolo viene rapidamente convertito in metaboliti solfato e glucuronide nell’uomo e negli animali: ossia la concentrazione plasmatica di resveratrolo stesso rapidamente diventa molto bassa dopo la somministrazione».

«E’ sempre stato difficile capire come il resveratrolo sia in grado di svolgere un’azione in modelli animali in cui le concentrazioni presenti sono così basse – continua Brown – per cui alcune persone erano scettiche sul fatto che potesse avere alcun effetto sugli esseri umani. Il nostro studio è stato il primo a dimostrare che il resveratrolo può essere rigenerato dai metaboliti solfato nelle cellule e che questo resveratrolo può poi avere un’attività biologica che potrebbe essere utile in un’ampia varietà di malattie negli esseri umani».