domenica 14 luglio 2013

Capelli perfetti in 5 mosse

Per avere capelli sani e preparati ad affrontare il periodo estivo bastano pochi accorgimenti. Che possiamo riassumere in 5 mosse fondamentali.
DANIELA GIAMBRONE (ESTETICA)
Finalmente il relax in arrivo. Le vacanze coincidono con quel momento dell'anno in cui i nostri ritmi si allentano e ci consentiamo di indugiare in attività ludiche come ore sulla spiaggia sotto il sole o sdraiati su un prato in montagna. Preferiamo le attività all'aperto che ci rinvigoriscono, lasciando alla sera il momento di cura del corpo. In realtà, per i nostri capelli le vacanze non sono affatto riposanti, anzi. Se vogliamo mantenerli belli e sani dobbiamo riservare qualche minuto alla loro cura quotidiana. Bastano poche attenzioni, che possiamo riassumere in 5 mosse fondamentali.

Free styling
Dopo lunghi mesi di piastre, prodotti, ferro, anche i capelli si meritano una pausa. Approfittando del sole, asciughiamoli all'aria aperta pettinandoli solo con le dita. Se sono lunghi, mettersi a testa in giù aiuterà a dare loro volume. Per evitare il crespo e l'effetto sauvage, possiamo usare giusto una noce di spuma da applicare con le mani sulle lunghezze e, se proprio siamo patite del liscio à plomb, un colpo veloce di piastra solo sulle punte.

SPF forever
Non tutti ci pensano: come la pelle, anche i capelli devono essere protetti dal sole. È bene applicare la protezione solare sui capelli più volte al giorno, usando gli stessi accorgimenti riservati alla pelle:  durante le esposizioni prolungate, applicazioni ogni due ore e sempre dopo il bagno. Per un assorbimento più profondo, meglio stendere la protezione dalle punte verso le radici. Infine, non sottovalutare i raggi in città. Una passeggiata sotto il sole nel parco o in giro per monumenti espone la chioma al sole con effetti simili a quelli in spiaggia o in montagna.

Cambio di taglio organizzato
In estate spesso si desidera cambiare look. Senza smorzare gli entusiasmi, è bene però pensare al nuovo taglio per tempo, non proprio a ridosso della partenza, per permetterci di abituarci alla nuova gestione. E se puntiamo ad accorciare, meglio scegliere un taglio medio che ci consenta di raccogliere le ciocche più facilmente.

Nutrire e idratare
Balsamo, maschera e henné devono essere gli alleati da portare con sé. Prima della partenza, una seduta dal parrucchiere per un bel trattamento ristrutturante aiuterà le ciocche ad affrontare lo stress delle vacanze, mentre durante il soggiorno estivo distinguere l'uso di balsamo e maschera a seconda del capello. Se corti, meglio evitare il balsamo quotidiano, che appesantisce e appiccica, meglio preferire la maschera una volta ogni sette/dieci giorni. Se lunghi, meglio applicare il balsamo dopo il lavaggio cui abbinare un'applicazione settimanale con la maschera. L'uso di henné consente di proteggere capelli e colore.

Colorazione protetta
Il sole non è amico della colorazione. Se poi il capello è sfibrato e rovinato, perde facilmente la tonalità per diventare grigio o verdastro. Un trucco per mantenere il colore vivo è quello di farsi aiutare dal proprio acconciatore chiedendogli di preparare su misura per voi uno shampoo, da usare nel lavaggio dopo l'esposizione al sole, con l'aggiunta di sostanze naturali che rendano i riflessi più intensi. Grano per il biondo, cacao o paprika per il castano, pepe nero per i bruni.
http://www.lastampa.it/2013/07/03/societa/donna/capelli/capelli-perfetti-in-mosse-fNSc2cmu8jzVzbUFI4Ol2O/pagina.html

Subito abbronzata! Come preparare la pelle al primo sole.

BARBARA FERRERO (ALLURE)
L’estate è finalmente arrivata, e anche se le vacanze sono ancora lontane non mancano però le occasioni per un primo “assaggio” di abbronzatura durante il week end: occasioni da cogliere al volo, senza però dimenticare che spesso sono proprio le prime esposizioni ai raggi solari quelle più a rischio per la pelle, soprattutto per chi vuole ottenere al più presto un bel colore dorato. Scegliere fattori protettivi bassi o prolungare eccessivamente il tempo trascorso sotto il sole è inutile e soprattutto dannoso: gli esperti consigliano un spf 50 per le carnagioni chiare, e almeno 30 per quelle olivastre.

Chi vuole ottimizzare i risultati fin dalla primo giorno di sole, può utilizzare specialità che stimolano la produzione di melanina, come quelle della nuova linea Tan Preparer Sun di Lancaster: un’acqua per il corpo da spruzzare sulla pelle almeno 15 giorni prima di esporsi, ed un siero specifico per il viso. Inoltre, per sconfiggere all’istante il pallore invernale si può ricorrere agli autoabbronzanti, che possono contare su formulazioni hi-tech tra le quali si può scegliere a colpo sicuro per coccolare la pelle oltre a colorarla, come Self tanning Vitamin Complex di Transvital, dalle proprietà anti-age e Super Soin Autobronzant  Hydratant Corps di Sisley, con un mix di attivi vegetali che assicura la giusta idratazione.

Per ottenere il meglio dall’autoabbronzante è fondamentale l’utilizzo preliminare di un esfoliante che renda perfettamente liscia la pelle. Per questo Collistar ha inserito nella sua linea Abbronzatura Senza Sole il Magico Scrub Viso-Corpo, che mixa ingredienti leviganti e idratanti. Inoltre, sì ad una scelta mirata che tenga conto delle caratteristiche dell’epidermide e delle zone sulle quali si vuole utilizzare il prodotto, no a confondere solare e autoabbronzante. Quest’ultimo infatti è in grado di colorare gli strati cutanei più superficiali ma non ha alcuna funzione protettiva, a meno che non sia arricchito con un fattore specifico.
http://www.lastampa.it/2013/07/01/societa/donna/viso-e-corpo/subito-abbronzata-vb5eiwXtyYlzP5j9JGjqHN/pagina.html




Estate e lato “B” da esporre: come ottenere l’effetto push-up

Le vacanze sono l’occasione per concedersi l’agognato relax. Ma l’idea di mettere a nudo quelli che possono essere da noi considerati come difetti, spesso può essere causa di malumore. La maggioranza delle donne, per esempio, non è soddisfatta dei propri glutei che, con gli anni, tendono naturalmente a rilassarsi. Oggi tuttavia c’è una tecnica semplice ed efficace per porvi rimedio


LM&SDP
Le tanto desiderate vacanze sono arrivate, o sono in arrivo. E come sempre, la meta più gettonata è il mare, con le sue spiagge gremite e la voglia di tintarella.
L’appuntamento con il Sole non è tuttavia sempre fonte di gioia perché si devono mettere “a nudo” quelli che, secondo noi, possono essere dei difetti fisici: se per gli uomini può essere per esempio la pancetta; per le donne i due maggiori crucci sono la cellulite e i glutei. Questi ultimi, messi sotto accusa per la loro naturale tendenza a rilassarsi.

Per molte, i mesi prima della prova bikini sono infatti dedicati a palestra e massaggi per riuscire a tonificare il lato B che, inevitabilmente, dovrà essere esposto sulla spiaggia. Se tuttavia questi rimedi sono serviti a poco, o per nulla, ecco arrivare un nuovo metodo semplice, efficace e non invasivo che sfrutta gli stimoli elettrici, similmente a quelli della ginnastica passiva. Il metodo si chiama “Vibrance”, e ne parla all’Asca la dottoressa Antonella Castaldo, medico chirurgo perfezionato in chirurgia plastica ed estetica.

«Con il vibrance per esempio è possibile ottenere un notevole effetto push-up dei glutei, senza l’utilizzo di materiali iniettabili o protesi – spiega Castaldo – bensì attraverso l’utilizzo di piastre metalliche simili a quelle che si utilizzano per l’elettrostimolazione».

Il vibrance è, in pratica, una tecnica microchirurgica che si occupa di sollecitare una biostimolazione dei tessuti, ottenendo un effetto volume.
«Con questo particolare trattamento – aggiunge la dott.ssa Castaldo – si ottiene una vera e propria ricostruzione volumetrica, con risultati specifici e modulabili a seconda delle zone da trattare e con il vantaggio di non dover utilizzare alcun tipo di filler o protesi, ma grazie a tre differenti correnti miscelate in sinergia. Queste correnti, regolate a una intensità tale da non essere percepite dal paziente, vengono trasmesse attraverso delle piastre che stimolano la tonicità. Per amplificare al massimo l’effetto è possibile utilizzare in sinergia anche un ago molto sottile, che permette alle fibre elastiche del derma di aderire al corpo dell’ago fino a ottenere una sorta di “autotrapianto” del tessuto».

Sfruttando gli stessi componenti del derma, è così possibile ottenere volumi importanti. La tecnica permette di ottenere buoni risultati senza alterare la fisionomia, senza causare cicatrici né avvallamenti dei tessuti. Il risultato finale è estremamente naturale e dura diversi anni.
La differenza e i vantaggi rispetto al tradizionale filler sono diversi.
«Per cominciare – sottolinea l’esperta – il risultato finale sarà più duraturo rispetto a quello di un intervento con filler che dura per un massimo di 8 mesi. A seconda del paziente, infatti, l’effetto push-up può arrivare a durare anche 2 anni. Inoltre, a differenza dell’acido ialuronico che spesso crea avvallamenti, nel caso del vibrance, l’aspetto della pelle è più omogeneo e addirittura si riesce in alcuni casi ad attenuare i tipici inestetismi della ritenzione idrica».

«E’ importante inoltre sottolineare che il paziente non percepisce alcun tipo di sensazione o fastidio al passaggio della corrente – aggiunge la dott.ssa Castaldo – Un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che il trattamento può essere effettuato in qualunque periodo dell’anno, anche a ridosso dell’esposizione solare».

Quali i prezzi e le modalità? Per ottenere gli opportuni risultati sono necessarie circa 10 sedute, che si dovranno ripetere a una distanza di 15 giorni l’una dall’altra – che è il tempo necessario ai tessuti per rigenerarsi totalmente. Ogni seduta, della durata di circa mezz’ora, ha un costo di circa 200 euro.
http://www.lastampa.it/2013/07/05/scienza/benessere/estate-e-lato-b-da-esporre-come-ottenere-l-effetto-push-up-zhpR6fWhCsjzCP2mtHXHvJ/pagina.html

Paura dal dentista? Arriva lo spray nasale

Niente più dolorose iniezioni. Arriva lo spray che anestetizza la bocca in tempi brevissimi e… addio paura


LM&SDP
Quando si sente parlare del dentista non si può non associarlo a dolorose iniezioni e interventi.
Eppure non è una persona di cui possiamo fare a meno. Tutti, chi più chi meno, abbiamo sperimentato il mal di denti e, piuttosto che tenercelo, preferiamo qualche “sforacchiamento” alla gengiva. Senza di questi, d’altronde, curare un dente o, peggio, estrarlo, sarebbe impossibile.

Ma ecco che quest’ultima fase sembra possa essere sostituita da una più moderna, ma soprattutto più light. A sperimentarla, è stato un team di scienziati americani che ha preparato uno spray nasale con proprietà anestetiche simili a quelle utilizzate tradizionalmente.
La notizia, uscita recentemente su Independet, racconta come alcuni ricercatori dell’Università di Buffalo, abbiano testato una mistura denominata "Mist Kovacaine" a base di Tetracaina (3%) e oximetazolina (0,05% ) con risultati più che incoraggianti.

In seguito all’induzione dell’anestesia pulpare dei denti mascellari, sono stati ottenuti gli stessi identici effetti degli anestetici di un normale utilizzo sul 90% dei pazienti.
Questo successo, secondo Nigel Carter – direttore esecutivo della British Dental Health Foundation – potrebbe permettere una migliore salute orale soprattutto nei pazienti che hanno la classica “ansia da dentista” e che non eseguono, per tale motivo, le regolari visite di check-up.

A detta di Carter, sarebbe opportuno che a breve tutti gli studi dentistici possano avere a disposizione per i loro pazienti lo spray nasale.
Tuttavia, il prodotto deve ancora ottenere tutte le approvazioni del caso che, si stima, possano essere disponibili entro l’anno prossimo.
Per il resto ha già superato due studi clinici negli USA e il grado di sicurezza da parte dell’FDA (Food and Drugs Administration) che sarà terminato in estate.
Insomma, lo spray promette bene, attendiamo fiduciosi l’eventuale utilizzo e commercializzazione.
http://www.lastampa.it/2013/07/06/scienza/benessere/paura-dal-dentista-arriva-lo-spray-nasale-TjcyiskS1vp5LZG8wW7IHO/pagina.html

Perché è importante lavarsi (bene) le mani

L’igiene delle mani è fondamentale, specie d’estate e con il caldo quando il rischio di contaminazioni e infezioni è più alto per via della maggiore attività e diffusione batterica


LM&SDP
Lavarsi bene le mani è sempre importante, in ogni stagione.
D’inverno spesso può fare la differenza quando vi è rischio di contagio influenzale, per esempio. Ma anche d’estate, quando con il calco proliferano maggiormente i batteri responsabili di diversi tipi d’infezioni: da quelle alimentari a quelle fecali, fungine e così via.

Assicurarsi di aver pulito bene le mani è indispensabile dopo aver trascorso del tempo fuori, ed essere venuti in contatto con oggetti potenzialmente contaminati. Ma lo è soprattutto dopo essere stati per esempio in una toilette (magari in autogrill o in un qualsiasi altro locale pubblico). Questo è infatti ancora il punto dolente per la maggioranza delle persone: secondo un recente studio, infatti, sono ancora molte le persone che trascurano la sana abitudine di lavarsi correttamente le mani.

Lo studio, condotto su quasi 4.000 soggetti ha evidenziato come ancora il 60% delle persone non si lavano in modo corretto le mani.
Nello specifico, il 10,3% proprio non se le lava; il 22% se le lava, ma senza sapone e, infine, soltanto il 5,3% le lava per più di 15 secondi. Più indisciplinati sono risultati essere i maschi, con il 15% di essi che disdegna il lavaggio delle mani, contro il 7,1% delle femmine che evita accuratamente l’acqua.
E’ chiaro che a fronte di un contatto con agenti patogeni, il non lavarsi del tutto le mani, lavarle male o per poco tempo ci può esporre al serio rischio d’infezione.

Secondo gli esperti, è importante tenere le mani sotto il getto d’acqua per almeno 20 secondi, sfregandole bene e con l’aiuto del sapone. In questo modo possiamo essere più tranquilli ed evitare di rovinarci la salute e, se siamo in vacanza, anche quest’ultima.

I sintomi di un’infezione da germi patogeni come salmonella, E. coli e compagnia bella possono essere molto violenti e, in alcuni casi, richiedere anche il ricovero in ospedale. Ricordiamocelo la prossima volta che non abbiamo voglia di lavarci le mani.
http://www.lastampa.it/2013/07/12/scienza/benessere/perche-e-importante-lavarsi-bene-le-mani-1Cxbp3xVDUHzrZkgUjklXK/pagina.html