martedì 16 aprile 2013

Tornano di moda le scarpe con la punta: più sono affilate meglio è

La moda, si sa, è di per sé fatta spesso con le riscoperte e nulla o quasi rimane per sempre out. La sorte della 'riesumazione' sembra sia toccata anche alle décolleté con la punta.


Scomparse da qualche anno, tornano nella prossima stagione più grintose, appuntite e sexy che mai. Fortunate tutte quelle che hanno pensato bene di lasciare loro un posto nel guardaroba: piuttosto che buttarle, non dovranno fare altro che rispolverarle. E per chi invece ha voglia di dedicarsi allo shopping sfrenato la scelta sarà ardua tra quelle con listini e cinturino alla caviglia firmate Missoni e quelle retrò by Miu Miu, screpolate ad arte grazie all'effetto craquelè del pellame. 

Sulle passerelle primavera estate 2013 se ne sono già avvistate per tutti i gusti. A punta ma con tacco basso quelle proposte da Dolce e Gabbana, col tacco affilatissimo e tempestate di perline quelle sensualissime della linea Blade di Casadei, le Jungle Pop, disponibili in varie nuance dal giallo o fucsia fluo fino al bianco e rosso. Impreziosite da fiocchetti e altri dettagli romantici quelle pensate da Louis Vuitton, per accompagnare gli abiti della sua collezione optical.http://www.ilmessaggero.it/moda/accessori/scarpe_punta_moda/notizie/259971.shtml

Torna il caschetto. Medio, corto o riccio può star bene a tutte

 Il mood di tendenza per i capelli della primavera 2013 riporta in voga il bob o caschetto, il taglio che meglio si adatta a qualsiasi forma del viso e degli occhi. Unico accorgimento 
è scegliere bene il tipo di frangia a seconda dei lineamenti: cortissima o asimmetrica, sagomata, lunga o messa di lato come ciuffo ad incorniciare il volto. Simbolo dell'emancipazione femminile negli Anni '20 il caschetto rappresenta di per sé lo spirito rivoluzionario della modernità. Pur se reinventato, nel tempo ha riscosso sempre più successo quello realizzato con ciocche più lunghe davanti e più corte sulla nuca, non è stato mai completamente stravolto. Protagonista assoluto quando si parla di tagli geometrici, sia quello iper squadrato accompagnato solitamente da una frangia lunga, sia quello asimmetrico sfilatissimo e giocato sulla contrapposizione di diverse lunghezze. Moltissime le celebrità che già hanno ceduto al fascino di questo taglio da Cameron Diaz ad Anne Hathaway, da Nicole Kidman a Jodie Foster. Per non parlare della First Lady Michelle Obama che lo ha sfoggiato in occasione della cerimonia di insediamento di suo marito Barack, il Presidente degli Stati Uniti, alla Casa Bianca.
http://www.ilmessaggero.it/moda/tendenze/capelli_2013_caschetto_moda/notizie/262671.shtml

Licenziata da Vogue, si vendica con un libro: «Ecco il lato oscuro della moda»


 Dopo essere stata licenziata in tronco da «Vogue Australia», di cui è stata direttrice per 13 anni, la prima reazione di Kristie Clements è stata quella di vendicarsi scrivendo un e-book,
dal titolo «The Vogue factor», in cui racconta al mondo intero tutto ciò che ha visto durante i 25 anni passati alle dipendenze di Vogue.

Nel suo libro denuncia la vita-non vita delle modelle, costrette a mentire nelle interviste, dichiarando di seguire un regine dietetico equilibrato quando, pur di lavorare, oltre a far incetta di diuretici, lassativi, cocaina e anfetamine per tirarsi sù, sono capaci persino di nutrirsi di piccoli pezzi di stoffa, pur di mettere a tacere i morsi lancinanti della fame. Per non parlare di chi, come già confermato dall'americana Amy Lemons, imbeve del succo d'arancia in batuffoli di cotone che poi ingoia per sentrsi un po' sazia e sopravvivere al casting e alla sfilata in cui deve assolutamente entrare in vestiti concepiti per adolescenti senza forme. Durante un viaggio in Marocco, Kristie Clements ricorda come la modella protagonista dell'adv fu costretta a rimanere tre giorni senza mangiare nulla: alla fine era così debole che non riusciva nemmeno a stare in piedi e tenere gli occhi aperti. Per gli standard malati che dettano legge nel fashion system, le modelle australiane sono considerate grasse: ora è la taglia 34 il Santo Graal delle modelle, non più la 38.

Chi ha la fortuna di essere stata scelta per sfilare per la fashion week parigina deve assolutamnente perdere peso, altrimenti è fuori. Come riuscirci? Semplice. Basta non nutrirsi affatto, né di tessuti né di ovatta, ma utilizzare flebo per via endovenosa grazie alla complicità ben retribuita di medici compiacenti. Il libro di Kristie Clements, dove vengono raccontati tutti gli episodi appena descritti, ha scatenato un tale putiferio nell'ambiente che l'ex direttrice si è vista costretta a rilasciare un comunicato stampa ufficiale per dichiarare di non aver scritto il libro per vendetta contro il suo ex magazine, ma per mettere in guardia le modelle e, soprattutto, chi sogna di diventarlo un giorno, dai rischi del mestiere per la sua salute. Nessuno le crede, dato che quello che ha scritto è la pura e semplice verità: fare la modella significa sottoporsi a un'istigazione costante all'anoressia da parte di direttori di fashion magazine, stilisti, fotografi e addetti ai casting, tutti colpevoli di obbligare splendide ragazze nel fiore dei loro anni a lasciarsi morire di fame pur di lavorare per gente così...