lunedì 24 settembre 2012

MANGIARE I FRUTTI DI BOSCO FA BENE ALLA DONNA


Ancora una volta merito dei flavonoidi – le sostanze antiossidanti contenute nei vegetali – se magiare frutti golosi come le fragole o i mirtilli può rallentare il declino cognitivo nelle donne.

A promuovere il consumo di frutti di bosco è uno studio condotto dagli scienziati del Brigham and Women 's Hospital (BWH), nel quale si è scoperto che le donne beneficiano delle sostanze antiossidanti contenute in fragole e mirtilli non solo a livello di salute generale ma, più nello specifico, in salute del cervello arrivando a rallentare il declino della memoria di 2,5 anni rispetto alla media.

Le conclusioni sono state tratte dopo aver analizzato i dati di un largo studio durato molti anni: il Nurses 'Health Study. Lo studio comprendeva una coorte di 121.700 donne di età compresa tra i 30 e i 55 anni, le quali, a partire dal lontano 1976 hanno dovuto completare una serie di questionari riguardanti il proprio stile di vita e la salute.
Dal 1980 in poi, ogni quattro anni, le partecipanti allo studio sono state intervistate al fine di stabilire la frequenza dei pasti.
Durante il periodo di follow-up, tra il 1995 e il 2001, sono state reclutate più di 16mila donne con un’età media di 74 anni che sono state sottoposte a test per la memoria ogni due anni.

I risultati dello studio sono stati pubblicati su Annals of Neurology, la rivista dell’American Neurological Association and Child Neurology Society, e mostrano che un maggiore consumo di fragole e mirtilli è stato associato a una minore velocità di declino della memoria nelle donne più anziane.
«Noi forniamo la prima prova epidemiologica che le bacche sembrano rallentare la progressione del declino della memoria nelle donne anziane – ha commentato l’autrice principale dello studio dottoressa Elizabeth Devore – Le nostre scoperte hanno significative implicazioni sulla salute pubblica. Aumentare l’assunzione di frutti di bosco è una modifica abbastanza semplice della dieta per ridurre il declino della memoria negli anziani».

I ricercatori fanno notare che questo è l’unico studio del genere ad aver preso in considerazione una tale mole di dati e averli analizzati per un così lungo periodo di tempo. Allo stesso modo è il primo studio sui frutti di bosco condotto su così grande scala.

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