martedì 22 gennaio 2013

secondo uno studio Le patatine fritte con l’olio giusto possono anche fare bene


Le patatine, se fritte in olio extravergine di oliva, pare posseggano proprietà antinvecchiamento, grazie al buon contenuto di polifenoli. Da piatto demonizzato possono dunque diventare un must salutare?
Rintocca ancora nelle orecchie il monito di non mangiare le patatine fritte perché pregne di grassi dannosi per la salute. Ma, oggi, pare che non solo non facciano più male, ma che siano più digeribili e ricche di sostanze antiossidanti – a patto che però siano fritte con l’olio giusto.

E l’olio giusto sarebbe l’olio extravergine di oliva – vanto del Belpaese – che secondo uno studio condotto dal dipartimento di scienza degli alimenti della facoltà di agraria dell’Università di Napoli Federico II, e riportato in una nota di Unaprol Consorzio olivicolo italiano, avrebbe il pregio di far cambiare idea sui fritti.
Lo studio afferma che le patatine, se fritte con l’olio extra vergine di oliva si arricchiscono di sostanze antiossidanti che, quanto tali, combattono l’invecchiamento.
Lo studio ha preso in esame il ciclo di cottura di una normale friggitrice domestica, sottolinea la nota Unaprol. Ed è stato dimostrato che dopo una frittura di 7-8 minuti alla temperatura di 180-200°C – da ogni 100 grammi di patatine fritte con l’olio extra vergine di oliva è stato possibile estrarre e dosare tra i 3 e gli 8 mg di sostanze fenoliche antiossidanti.

«L’olio extra vergine di qualità – afferma il presidente  Massimo Gargano – resiste alle elevate temperature meglio di altri oli alimentari per il basso contenuto di componenti polinsaturi e per la presenza di antiossidanti, anche dopo diverse ore di frittura continua».
Tutto ciò è reso possibile perché durante la frittura l’olio extravergine rilascia parte degli antiossidanti più idrosolubili (idrossitirosolo), arricchendo i cibi fritti di questi benefici componenti naturali.
«Peccato che di patate, fritte con l’olio extra vergine di oliva, ve ne siano ancora così poche in commercio», conclude Gargano.
http://www.lastampa.it/

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