sabato 13 aprile 2013

Contro il diabete, il caffè...Un estratto di caffè verde aiuta a controllare i livelli di zuccheri nel sangue e anche il peso corporeo: un modo per tenere a bada il diabete di tipo 2, e non solo


LM&SDP
Presentati al 245th National Meeting & Exposition of the American Chemical Society(ACS) che si tiene dal 7 all’11 aprile 2013 a New Orleans, i risultati di uno studio condotto sugli effetti dell’estratto di caffè verde. Ritenuto un antiossidante capace di controllare i livelli degli zuccheri nel sangue, controllare il peso corporeo, gli scienziati suggeriscono che sia utile nel trattamento e prevenzione del diabete di tipo 2.

Sarebbe l’acido clorogenico a mostrare spiccate proprietà antiossidanti utili nel controllo del diabete di tipo 2, la più comune e sempre più diffusa forma di questa patologia.
«Una semplice pillola naturale o capsula – ha spiegato il dottor Joe Vinson, dell’Università di Scranton in Pennsylvania e autore principale dello studio – che contribuiscano da un lato al controllo dello zucchero nel sangue e a favorire la perdita di peso allo stesso tempo, sarebbe un importante passo avanti nel trattamento del diabete di tipo 2».

«La nostra ricerca – ha aggiunto Vinson – e studi pubblicati da altri scienziati, suggeriscono che tale trattamento, in effetti, ci sta. Ci sono una significativa evidenza epidemiologica e altre evidenze che il consumo di caffè riduce il rischio di diabete di tipo 2».

Gli Acidi clorogenici non si trovano soltanto nel caffè verde (ossia non torrefatto), ma sono una famiglia di sostanze attive che troviamo naturalmente anche in mele, ciliegie, prugne, prugne secche, così come altri frutti e ortaggi. Tuttavia, lo studio si è concentrato sugli effetti di un integratore alimentare a base di estratto di caffè verde.
L’utilizzo del caffè verde non torrefatto è spiegato dal fatto che la torrefazione, a causa delle alte temperature utilizzate, danneggia gli acidi clorogenici che, invece, restano attivi e inalterati nei chicchi di caffè verde.

Lo studio ha visto il coinvolgimento di 56 soggetti adulti ambosessi con normali livelli di zuccheri nel sangue. I partecipanti sono poi stati sottoposti a un test di tolleranza al glucosio, per valutare come questi rispondevano agli zuccheri. Dopo di che, sono stati invitati ad assumere, rispettivamente e nel tempo, 100, 200, 300 o 400 mg di estratto di caffè verde in capsula.
I successivi test di tolleranza al glucosio, eseguiti durante il follow-up, hanno mostrato come l’estratto di caffè verde avesse influenzato le risposte fisiologiche dei partecipanti.

«C’è stato un significativo effetto dose-risposta da parte dell’estratto di caffè verde e senza apparenti effetti collaterali gastrointestinali – ha sottolineato Vinson – Tutte le dosi di estratto di caffè verde hanno prodotto una significativa riduzione degli zuccheri nel sangue rispetto a quanto misurato prima dell’inizio dei test. La glicemia massima verificata a 30 minuti è stata del 24 per cento inferiore all’originale con i 400 mg di estratto di caffè verde e la glicemia a 120 minuti è stata del 31 per cento più bassa».

L’estratto di caffè – in questo caso – ma comunque l’acido clorogenico, ha pertanto mostrato di avere reali effetti nel controllo della glicemia. In uno studio precedente, Vinson aveva già scoperto che le persone in sovrappeso o obese che hanno assunto questo stesso estratto erano riuscite a perdere circa il 10 per cento del loro peso corporeo in 22 settimane.

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