sabato 13 aprile 2013

Per rafforzare la memoria, annusa il rosmarino


LM&SDP
Il semplice aroma di una pianta aromatica come il rosmarino, principe di molti piatti di cucina, pare possa operare diversi benefici a livello mentale e della memoria. Un concetto già sostenuto dall’Aromaterapia, la tecnica di benessere che utilizza appunto gli aromi delle piante – in genere sotto forma di oli essenziali, che sono un vero e proprio concentrato di pianta e aroma.

Citato anche da Shakespeare nel suo Amleto, il rosmarino è da sempre ritenuto un rimedio per la memoria e le prestazioni cognitive. Ciò che si riteneva già diecimila anni fa, è stato confermato da un nuovo studio presentato alla British Psychological Society’s annual conference che si tiene presso l’Harrogate International Centre (UK) dal 9 all’11 aprile 2013.

Lo studio, condotto dal professor Mark Moss e la collega Jemma McCready della Northumbria University, conferma quanto già suggerito da un precedente studio sempre del dottor Moss, in cui si affermava che il rosmarino migliora le prestazioni cognitive e migliora la memoria a lungo termine fino al 15 per cento.

Per questo nuovo studio, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di 66 persone. I partecipanti sono stati suddivisi a caso in due gruppi da 33 e sottoposti a una serie di test sulla memoria, condotti in due diverse stanze: una pervasa dal profumo di rosmarino; l’altra, senza profumo.
Tra i diversi test, alcuni prevedevano il trovare oggetti nascosti, ricordare specifici oggetti che avevano visto velocemente e altri test per valutare le funzioni della memoria in genere.

I risultati finali hanno mostrato che i partecipanti allo studio appartenenti al gruppo che era stato oggetto dei test nella stanza profumata, hanno ottenuto risultati migliori nei compiti circa la memoria a lungo termine e prospettica, rispetto a quelli che erano stati portati della stanza senza aroma.

«Abbiamo voluto congegnare la nostra precedente ricerca che indicava come l’aroma rosmarino migliorasse la memoria a lungo termine e il calcolo mentale», ha spiegato Moss nel comunicato Northumbria.
In questo studio, il team di ricerca si è concentrato in particolare sulla memoria prospettica, ha sottolineato il dottor Moss. La memoria prospettica implica la capacità di ricordare eventi che si verificheranno in futuro e ricordarsi di completare le attività in determinati momenti.
«Questo è fondamentale per le attività quotidiane – ha proseguito Moss – Per esempio, quando qualcuno ha bisogno di ricordarsi di spedire un biglietto d’auguri o di prendere le medicine in un momento particolare».

Questi risultati potrebbero avere utili implicazioni per il trattamento di soggetti con deficit di memoria, ha aggiunto Jemma McCready.
«[E’ importante] ricordare quando e dove andare, e per quali motivi facciamo tutto questo, e che tutti possono soffrire di carenze minori che possono essere frustranti e talvolta pericolose. Sono così necessarie ulteriori ricerche per indagare se questo trattamento è utile per gli anziani che hanno subìto un declino della memoria», ha concluso il dottor Moss.

Nessun commento:

Posta un commento