IL PROCESSO - A lavorare a questo complicato trapianto è una équipe di medici e scienziati specializzati in nanotecnologie e medicina rigenerativa che opera all'University College di Londra. Dopo aver scansionato alcune vecchie foto del paziente e studiato le misure del suo naso originale, gli scienziati hanno ricreato usando un calco di vetro la forma esatta dell'organo del paziente. Lo hanno formulato esattamente com'era: anche con una leggera deviazione del setto. Il calco in vetro è stato ricoperto da una sorta di nido d'ape sintetico, tessuto su cui sono state appoggiate le cellule staminali del paziente, a loro volta estratte dal midollo osseo e moltiplicate in laboratorio. Per incoraggiare la reazione delle cellule staminali e vederle trasformarsi in cartilagine, la struttura è stata poi inserita in un piccolo bioreattore. Nel contempo, sotto la pelle dell'avambraccio del paziente è stata posizionata una piccola pallina, delle dimensioni del naso. E tre mesi dopo questo piccolo intervento, il nuovo naso ha preso il posto della pallina stessa sottopelle: perché se la cartilagine ha potuto rinascere dal nulla, lo stesso non accade con l'epidermide.
UN NASO SOTTOPELLE - Nei tre mesi in cui il naso resterà sottopelle sul braccio del paziente, esso si svilupperà connettendosi ai vasi sanguigni, alle cellule, e facendo sua la porzione di pelle che è andata a ricoprirlo. Ormai il paziente ha sul suo braccio il nuovo naso già da un paio di mesi: tra 30 giorni circa, a connessioni ultimate, subirà la parte più delicata dell'intervento, subendo il trapianto di naso, dal suo braccio al viso. Assicurano i professori che lo seguono che potrà recuperare, nel tempo, l'olfatto e la respirazione perfetta. Il professor Alexander Seifalian, che guida il team scientifico che sta dietro al progetto, sostiene che in futuro, se questo primo esperimento andrà a buon fine, sarà possibile anche ricostruire un intero viso umano in laboratorio.
IL PASSATO - Se l'intervento riuscirà dunque sarà possibile usare le nanotecnologie per ricreare parti del viso in chi ha subito gravi incidenti, di auto o di altro genere, dando nuova linfa a un campo, quello della chirurgia estetica ricostruttiva, che già fa passi da gigante. In passato, altri pazienti nel mondo hanno avuto trapianti di naso facendo crescere quello nuovo sottopelle: ma questa è la prima volta in cui l'intera struttura nasce dal nulla, in laboratorio. Nel 2009 una donna della Guyana fu aiutata da una équipe medica statunitense a far ricrescere il naso dopo un incidente di auto, mentre già nel 2001 in Scozia fu trapiantato il naso a una paziente nigeriana, facendole crescere quello nuovo sottopelle, dopo aver preso cartilagine e ossa da altre parti del corpo.
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