sabato 24 novembre 2012

Ecco perché alcune coppie sono sterili

Si chiama proprio “infertilità inspiegata” o idiopatica, ed è una condizione di impossibilità a concepire che, fino a oggi, non trovava spiegazione: la coppia non riesce a procreare e i medici non sanno spiegare il perché. E tutto questo nonostante i possibili esami cui si sottopongono sia l’uomo che la donna.
Ora, tuttavia, i ricercatori irlandesi della Queen University di Belfast pare abbiano trovato una soluzione.

La professoressa Sheena Lewis e colleghi della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Scienze Biomediche alla Queen, hanno condotto uno studio coinvolgendo 239 coppie con diagnosi di infertilità inspiegata, individuando che nell’80% dei casi il problema era un serio danno al DNA degli spermatozoi.
«La maggior parte dei coppie con problemi di fertilità sono in grado di ricevere una spiegazione per questa loro sterilità – spiega nella nota Queen la professoressa Lewis – Queste cause vanno da un basso numero di spermatozoi, alla scarsa motilità degli spermatozoi nell’uomo, o all’ostruzione delle tube di Falloppio o endometriosi nella donna. Una volta che le cause di infertilità sono state stabilite l’azione più opportuna del trattamento di fecondazione assistita può essere intrapresa».

Il problema tuttavia sorge proprio quando, in mancanza di evidenze o possibili cause, la coppia non riesce comunque a concepire – da qui, appunto, la diagnosi di infertilità idiopatica.
«Per quasi un terzo delle coppie, fino a ora, non c’è stata alcuna causa evidente per l’infertilità: queste coppie hanno ricevuto diagnosi di “infertilità inspiegabile” – prosegue Lewis – Nel nostro studio abbiamo ora raggiunto una svolta, il che spiega la causa di infertilità per molte di quelle coppie. Ora che abbiamo trovato la causa di infertilità per queste coppie, trattamenti adatti e su misura possono essere studiati; e le coppie possono essere indirizzate direttamente al miglior trattamento per aumentare le loro possibilità di avere un bambino».

I risultati completi dello studio sono stati pubblicati su Reproductive Biomedicine Online e riportano la dimostrazione che anche le probabilità di avere un bambino dopo un trattamento di inseminazione artificiale, come l’IVF, sono strettamente correlate alla quantità di danno al DNA dello sperma. Un danno lieve a meno del 15% degli spermatozoi è tuttavia normale, come si può notare nello sperma degli uomini fertili. Il problema sorge quando il danno al DNA è più grande ed esteso oltre il 25% degli spermatozoi: in questo caso si riducono di molto le possibilità della coppia di concepire – anche a seguito di alcune forme di trattamento per la fertilità.
«Con un milione di coppie in tutto il mondo che richiedono un trattamento per la fertilità, questi nuovi risultati della ricerca offriranno nuove speranze di formare una famiglia», conclude Lewis.
http://www.lastampa.it

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