venerdì 18 gennaio 2013

Il corpo parla di te. Anche se non vuoi.............L’espressione della faccia da sola può essere ambigua e mascherare i veri sentimenti ed emozioni; al contrario il linguaggio del corpo svela davvero chi siamo, cosa stiamo provando o pensiamo. Lo studio che ribalta la convinzione che nel viso si può leggere tutto di una persona

Siamo a lungo stati convinti che studiando o osservando con attenzione il viso di una persona potessimo leggervi cosa stesse provando; quali fossero le sue emozioni o pensieri.
In molti hanno infatti sempre consigliato di fissare lo sguardo sulle espressioni facciali per scrutare nell’animo della persona. Ma, oggi, un nuovo studio ribalta questa convinzione, contestando quello che è da sempre stato ritenuto un predominio delle espressioni del volto quale indicatore di come uno si sente.

Sono stati i ricercatori dell’Università di Princeton, l’Università Ebraica di Gerusalemme e la New York University ad aver condotto lo studio in questione, e i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivistaScience, che dimostra come la sola osservazione delle espressioni facciali, se non accompagnate da quanto accade nel resto del corpo, non forniscono abbastanza (o le necessarie) informazioni per comprendere quali siano i pensieri e le emozioni che la persona sta provando.
Per dimostrarlo, gli autori dello studio hanno coinvolto un gruppo 45 di ambosessi a cui è stato chiesto di osservare delle fotografie che ritraevano delle persone e ricavare da queste immagini le informazioni necessarie per stabilire se stavano vivendo sentimenti come di sconfitta, vittoria, dolore, piacere. I partecipanti dovevano dedurlo osservando o soltanto il viso, o soltanto il corpo o, ancora, entrambi.

I test condotti in quattro distinte fasi hanno permesso di scoprire che per i volontari era più facile indovinare quali sentimenti o emozioni stavano vivendo i soggetti fotografati quando potevano osservare il linguaggio del corpo, e non soltanto l’espressione del viso.
Il professore di psicologia e coautore dello studio, Alexander Todorov, ha dichiarato che i risultati dello studio sfidano la clinica – e convenzionale – presunzione che il volto comunica meglio le emozioni e i sentimenti.
Questi risultati sono stati confermati nonostante i partecipanti, quando è stato chiesto loro, fossero convinti che si potevano leggere meglio le emozioni osservando le espressioni della faccia: un equivoco che i ricercatori hanno definito un “effetto illusorio del viso”.

«Abbiamo scoperto che le emozioni estremamente positive ed estremamente negative sono al massimo indistinte [sul volto] – spiega Todorov – Le persone non possono capire la differenza, anche se ritengono di poterlo fare. Soggettivamente le persone pensano di poter cogliere la differenza, ma oggettivamente i giudizi e la corretta determinazione sono del tutto casuali».
Quello che suggerisce lo studio, sottolinea Todorov, è che la maggioranza delle persone non è a conoscenza che il linguaggio del corpo fornisce molte più informazioni sui sentimenti e le emozioni provate.
Dovendo quindi cercare di comprendere cosa sta pensando o provando una persona, non limitiamoci a osservarne soltanto il viso, ma teniamo conto anche del resto del corpo: per esempio, una persona che tiene le braccia (e magari anche le gambe) incrociate, secondo gli esperti, denuncia un atteggiamento di chiusura, di difesa. Braccia aperte possono significare l’esatto opposto. Tormentarsi le mani può indicare un tormento interiore, nervosismo o ansia… e così via.
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