sabato 2 febbraio 2013

Dalla birra nuove armi contro diabete e tumori

Avete presente quel tipico sapore amarognolo della birra?
Bene. A conferirlo sarebbero in buona parte delle sostanze note come alfa-acidi, e più comunemente chiamate “umuloni”, che sono contenute per natura nel luppolo – che a sua volta è uno degli ingredienti principali della birra.

Ora, questi umuloni potrebbero rivelarsi non solo utili nel processo di produzione della birra, ma anche in quello della produzione farmaceutica di medicine per combattere malattie come il diabete e alcuni tipi di cancro.
A suggerirlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Washington, negli Usa, coordinati dal professor Werner Kaminsky.
«Ora che abbiamo i giusti risultati – afferma Kaminsky nella nota WU – tutto ciò dà molto più senso a ciò che accade al luppolo amaro durante il processo di fermentazione della birra».

Partendo dall’analisi della letteratura scientifica che attribuisce agli acidi amaricanti moderati effetti benefici sul diabete, alcune forme di cancro, l’infiammazione organica e, pare, anche nel favorire la perdita di peso, i ricercatori hanno inteso comprendere l’esatta struttura di tali sostanze.
Il prof. Kaminsky, per questo studio, ha utilizzato un processo chiamato “Cristallografia a raggi X”, nell’analisi degli acidi alfa e beta – in particolare le molecole di umulone – e alcuni derivati che sono prodotti durante il processo di fermentazione del luppolo.

I ricercatori ritengono che comprendere appieno la struttura di queste sostanze, e come queste reagiscano e interagiscano con le altre sostanze, sia fondamentale per poter procedere nella produzione di nuovi farmaci.
E’ indispensabile stabilire come gli umuloni si riorganizzano durante il processo di fermentazione del luppolo, poiché a seconda della forma che assume la molecola, si può determinare se vi possa essere un accoppiamento corretto. Se gli anelli formati da 5 atomi, anziché 6, che si formano durante questo processo, si accoppiano correttamente, si è sulla strada giusta, altrimenti si potrebbero produrre risultati catastrofici per il settore farmaceutico, sottolineano gli autori.

E proprio per citare questi possibili risultati catastrofici, Kaminsky cita il caso del Talidomide un noto farmaco sedativo, anti-nausea e ipnotico che, nonostante abbia un certo numero di impieghi sicuri, è stato oggetto di indagini a seguito della scoperta che utilizzato in gravidanza era causa di difetti alla nascita. Questo suo “effetto collaterale”, secondo lo scienziato è proprio dovuto a un orientamento errato delle molecole del farmaco che, se invece, sono orientate in altro modo pare non determinino alcun effetto negativo.

La ricerca si è così concentrata proprio sul determinare l’esatta configurazione delle molecole degli umuloni. Per far ciò, un primo processo di cristallizzazione è stato eseguito dai coautori dello studio: dottori Jan Urban, Clinton Dahlberg e Brian Carroll della KinDex Therapeutics, la società farmaceutica che ha finanziato lo studio. Dopo di che, i campioni coni cristalli di Sale sono stati inviati a Kaminsky che ha utilizzato la cristallografia a raggi X.
«Ora che sappiamo che la mano appartiene a quale molecola, possiamo determinare quale molecola che va a gusto amaro nella birra», sottolinea Kaminsky.

I risultati completi sono stati pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie International Edition, e suggeriscono come alcuni di questi composti siano in grado di influenzare specifiche malattie, mentre alcuni con una leggera differenza nella disposizione degli atomi di carbonio sono stati inefficaci. Stabilito pertanto quali siano le molecole giuste, in base alla loro disposizione, si potrà quindi pensare alla creazione di nuovi farmaci che sfruttino queste loro potenzialità.

http://www.lastampa.it

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