mercoledì 27 febbraio 2013

anche tu qualche volta menti? scopri il perchè

Su usa dire che l’occasione fa l’uomo ladro, e un fondo di verità c’è, perché se questa presunta occasione arriva quando abbiamo poco tempo per decidere, l’istinto pare porti l’essere umano a favorire un comportamento egoistico, dove prevale il rendiconto momentaneo e personale. Per questo motivo, quando le persone sono sotto pressione, tenderebbero a essere disoneste, a mentire.

Ecco quanto scoperto da un team di ricercatori dell’Università di Amsterdam (Paesi Bassi) e della Ben-Gurion University (Israele), che sono partiti dai risultati di precedenti studi che suggerivano come il primo istinto di una persona sia quello di servire il proprio interesse personale, e che le persone sono più propense a mentire quando possono giustificare tali menzogne a se stessi.
Tenendo così presente questi risultati, il dottor Shaul Shalvi, insieme a Ori Eldar, Yoella Bereby-Meyer e colleghi della Ben-Gurion hanno voluto osservare quale fosse il comportamento di una persona nelle diverse situazioni.

«Secondo la nostra teoria – spiega Shalvi – le persone agiscono in prima battuta per soddisfare i propri istinti egoistici, e solo con il tempo prendono in considerazione quello che può essere un comportamento socialmente accettabile. Quando le persone agiscono di fretta, possono tentare di fare tutto il possibile per assicurarsi un profitto, tra cui la deformazione delle regole etiche e la menzogna. Avere più tempo per decidere porta la gente a limitare la quantità di menzogne e a non barare».

Per questo studio, i ricercatori hanno coinvolto circa 70 partecipanti adulti che dovevano lanciare un dado tre volte, per poi riferire il risultato allo sperimentatore che non aveva modo di verificare di persona quanto ottenuto con i dadi dai volontari.
I partecipanti sono stati in prima battuta istruiti per riportare il risultato del primo lancio del dado. E, maggiore era il punteggio ottenuto, maggiore era il premio in denaro che avrebbero ricevuto. Il premio in denaro fungeva da potenziale giustificazione al mentire.
Quando dovevano riportare anche i risultati dei due successivi lanci, i partecipanti potevano giustificare il rendiconto e decidere se i punteggi ottenuti erano maggiori o minori del primo lancio del dado.

La differenza tra i test era che alcuni dei partecipanti erano sotto la pressione del tempo a disposizione nel riferire il punteggio ottenuto: questi dovevano infatti riferirlo entro 20 secondi dal lancio. Gli altri volontari avevano invece a disposizione tutto il tempo che ritenevano necessario.
Al termine di questa prima fase di test, i ricercatori hanno scoperto che tutti e due i gruppi – quello sotto pressione di tempo e quello no – avevano mentito circa i punteggi ottenuti con i lanci dei dadi.
Poiché i ricercatori non potevano sapere quali fossero realmente i punteggi ottenuti, hanno confrontato le risposte dei partecipanti con quelle che avrebbe fornito una persona che non mente. Questo confronto ha permesso di scoprire che chi era sotto pressione aveva mentito in maggiore misura, rispetto a chi aveva più tempo per rispondere.

Nel secondo esperimento i partecipanti non hanno ricevuto informazioni che potessero aiutarli a giustificare le loro menzogne: per esempio dovevano lanciare il dato una volta sola e poi riportare il risultato. Anche qui, una parte doveva rispondere in 20 secondi; l’altra non aveva vincoli di tempo.
I risultati finali, pubblicati sulla rivista Psychological Science, mostrano che i partecipanti che erano sotto la pressione del tempo avevano mentito, mentre coloro che non hanno avuto un vincolo di tempo non hanno mentito.

In linea generale, ciò che i due esperimenti hanno mostrato è che le persone sono più propense a mentire quando il tempo per decidere è poco. Quando invece il tempo non è un problema, le persone possono trovarsi a mentire solo quando hanno delle giustificazioni per farlo.
«Una conseguenza di questi attuali risultati è quella di aumentare la probabilità di comportamenti onesti nel mondo degli affari o nelle decisioni personali. E’ importante non mettere la persona all’angolo, ma piuttosto darle modo di prendersi il suo tempo. Le persone di solito sanno che è sbagliato mentire, hanno solo bisogno di tempo per fare la cosa giusta», conclude il dottor Shalvi.

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